Hysen Berisha - Poezi shqip-italisht (Përktheu Angela Kosta)
PO NUK ERDHE DO TË VIJ
Ditët numëroj si rruzaret në varg
Qëkur shpirtit yt të ndau si me thikë
Për të fluturuar larg e më larg
Për të nusëruar në tjetër galaktikë.
Si të tjerët, s´bashkëjetuam shumë
Eh, sa shpejtë ikën plot dyzet vjet!
Pas kujtimeve që rrodhën si lumë
Shtrati i gazrrëmujave zbrazur mbet.
Si dallëndyshe m´fluturojnë kujtimet
Rreth kokës sime, si bletë me zukamë.
Ato, pështjellohen bashkë me hezitimet
Herë hareshëm, herë si këngë a, si gjamë.
Kujtimet - po, shpalohen si bletë e trazuar,
Melankolia m´zhurit shpirtin si mish në hell.
Pyes veten: pse nuk bëhesh zonjë e nderuar
T´më kthehesh në tokë a, t´më merrni n´qiell?
Rreth e rrotull më sillen kurora plotë me lule
Ngjyrash të ndryshme, e qiellta përmbi
Në Tokë, vetëm pirgje gjembash e shkurre
Ndaj, meqë nuk më erdhe
më prit të të vi!
TË TË THEM MIRËMBEÇ?
(Në njëvjetorin e ndarjes nga jeta të Lules sime)
Gjumi, si rrallëherë, më doli që në agim,
Tokën e kishte mbuluar një shtresë borë.
Kalamendur të erdha, por, pa disponim,
Buçeta e luleve gjatë më mbeti në dorë.
Koha, përherë thonë, plagët shëron
Sapër mua, më bëhet se ato shtohen
Skutave të dashurisë mendja kalëron
Fijet e dhembjes assesi t´mbulohen.
Buçeta dhe ngrica dorën ma mardhi,
Një vjet pa ty, si më e errëta shpellë.
Te koka do ta mbjell t´rrushit hardhi,
T´pushojë aty, kushdo që lule t´sjellë.
Këtë buçetë fjalësh, n´këtë vjetor ta dhuroj.
Që nuk i more lulet, u ndjeva shumë keq
Se të kam fshehur nën dhe, mund ta harroj
Por, e kam të vështirë të të them:
Mirëmbeç!
Nei suoi versi Berisha ci introduce in un mondo invisibile, ma assai toccante e struggente. Versi dedicati alla sua amata moglie, non accettando la perdita, evocando e proponendole l'impossibile: quella di diventare una Divina Signora per fare ritorno da Lui e, al caso contrario, prendendolo e conducendolo in Paradiso con Lei. Straziante e doloroso il momento in cui si trova davanti alla tomba della sua amata moglie, al primo anniversario dalla sua scomparsa. Il bouquet, rimasto a lungo tra le gelide mani, l'allegoria che l'autore usa, rappresenta il suo stato d'animo, non accettando e contraendo persino Il Tempo che non guarisce affatto le ferite, ma le moltiplica. Non riuscendo ad accettare la morte della donna in cui passò ben quarant’anni, una sorta di rammarico, lo spinge a chiedere come sia possibile che volarono così velocemente; leggendo ciò ci trasporta in una malinconia unica, significativa e potente nel trasmetterci che tutti quei anni così come il tempo non sono bastati ad amarla tanto. Nulla gli toglie i loro ricordi dalla mente, costanti e insistenti giorno e notte, durante anche l'insonnia. Niente può fare si, che sua moglie quella bouquet la profumasse e la ricevesse. Perciò in alternativa, l’autore sceglie e crea il bouquet delle parole che gli derivano l'anima, toccano vividamente non solo lui ma anche il lettore. L'autore vacilla di continuo, tra il passato e il presente, non accettando di dirle Addio, perché sa che la sua amata moglie Fiore, rimarrà viva finché lui vivrà.
Hysen Berisha è nato nel 1956 a Kramovik, Rahovec. Ha studiato Lingua e Letteratura Albanese ed ha esercitato la professione per 20 anni, ma, per ragioni politiche purtroppo non in patria Attualmente vive in Norvegia dal 1990. Dal 2015 Hysen Berisha è Membro della Lega degli Scrittori Norvegesi e dal 2018 è Membro della Lega degli Scrittori del Kosovo e del Club Letterario "Naim Frashëri" di Përmet. Berisha ha scritto quattro drammi: L'ologgio Fermo, La guerra non è finita, Famiglia Teraba e L'Assemblea degli Animali. Inoltre ha scritto tre romanzi: Ferite invisibili, Gurana e ARBA. Alla sua attività si aggiungono due raccolte di racconti: Aria con uccelli feriti e Delusione e Sdoganamento, altre due raccolte di poesie: Lì dove la parola pesa e Vita di valigie.
Hysen Berisha ha scritto inoltre Il Fiore nel Mondo dei Ricordi, una raccolta di 33 ricordi dei suoi amici nel primo anniversario della morte di sua moglie. Hysen Berisha attualmente vive a Ski (Norvegia).
SE NON VERRAI... ARRIVERÒ
Come i rosari in fila conto i giorni
da quando la tua anima
come un coltello ti dividesse
Volando sempre più lontano
come sposa con un'altra galassia.
Come gli altri,
non abbiamo vissuto molto insieme
eh, come volarono velocemente quarant'anni! Dopo i ricordi che
come un fiume trascorsero.
Vuoto resta il nostro letto una volta vivace
Come i rondini volano i ricordi
Intorno alla mia testa,
come l'ape con un alveare.
Insieme alle esitazioni si confondono
a volte con gioia,
a volte come una canzone,
a volte come una tragedia.
I ricordi sì,
si schiudono come un'ape in inquietudine,
la malinconia divora l'anima che arde.
Spesso chiedo:
Perché non diventi una divina signora?
Ritornando sulla terra o portarmi in Paradiso? Intorno a me ghirlande di fiori mi circondano
con colori diversi sopra il cielo
sulla Terra solo mucchi di spine e cespugli. Quindi, poiché da me non venisti
Aspettami! Arriverò!
DEVO DIRTI ADDIO?
(Al primo anniversario dalla morte della mia amata Fiore)
Il sonno, così come raramente,
all'alba si interruppe
uno strato di neve copriva la Terra.
Confuso pieno di timore da Te arrivai
Il mazzo di fiori a lungo
rimase nelle mie mani.
Si dice sempre: il Tempo le ferite guarisce
per quanto mi riguarda si moltiplicano!
Negli angoli dell'amore,
scorre la mente
coprendo i fili del dolore.
I fiori e il gelo la mano mi ghiacciò
Un anno intero senza di te...
immerso nella caverna più buia.
Una vite pianterò sul tuo capo,
Restando lì,
chiunque i fiori porterà.
Questo bouquet di parole
ti regalo quest'anno
male rimasi quando i miei i fiori non ricevesti.
Nascosta sotto terra, posso dimenticarlo
ma è così difficile per me dirti:
Addio!!!